Recupero Crediti

Sono consapevole dei problemi che spesso insorgono in tale attività

Ad esempio:

  • pratiche con costi elevati che non conducono ad apprezzabili risultati;
  • tempi lunghi della giustizia;
  • difficoltà di comunicazione tra professionista ed imprenditore;
  • scarsità di informazione in capo a quest’ultimo;
  • mancanza di tempo;
  • sfiducia nella giustizia;
  • sfiducia nei professionisti

La mia attività

Prevenire, nel limite del possibile, mediante adeguata consulenza, le controversie; come dice un vecchio adagio “è meglio prevenire piuttosto che curare”.

Evitare inutile dispendio di tempo per il cliente inviando fax o e.mail con l’elenco dei documenti necessari ad avviare la pratica fornendo, al contempo, una tempestiva e precisa informazione sullo stato della stessa rimanendo disponibile per ogni evenienza e chiarimento.

Contenere i costi. Ad ogni modo tutti i compensi saranno preventivamente concordati con il cliente.

La pratica di recupero crediti si compone di tre fasi consecutive

1) Stragiudiziale

Viene inviata al debitore, dall’avvocato, una raccomandata contenente l’intimazione di pagare il credito oltre alle spese legali entro un preciso termine.

2) Giudiziale

Si procede per ottenere dal giudice competente un decreto ingiuntivo consistente nell’ordine al debitore di pagare, entro 40 giorni o subito se vi sono i presupposti (tale ultima possibilità è attualmente notevolmente maggiore grazie all’entrata in vigore della legge 28.12.05 n. 263), la somma dovuta oltre ad interessi e spese legali. In tale fase il debitore potrebbe proporre opposizione, in tal caso si instaura una normale causa ordinaria ( va, tuttavia, tenuto presente che nel corso della medesima, se ve ne sono gli estremi, il giudice può ordinare al debitore il pagamento provvisorio di quanto dovuto).

3) Esecutiva

Si procede per recuperare materialmente la somma dovuta mediante pignoramento e vendita forzata dei beni del debitore o di crediti vantati da quest’ultimo nei confronti di altri soggetti.
La chiusura della pratica in una di tali fasi, ovviamente, esclude quelle successive ed il Cliente resta libero, dopo aver valutato costi e benefici, di decidere se proseguire o interrompere la pratica.
A tale proposito non va dimenticato che la fattura insoluta può essere portata in deduzione fiscale (con il recupero di una certa percentuale dell’importo della stessa) solo, però, dopo aver esperito le procedure di recupero (solitamente occorre un pignoramento negativo od incapiente o un fallimento) Ovviamente si può operare una valutazione di tali ultimi costi con l’entità del credito con possibilità di deduzione qualora tali costi non siano “convenienti”.